Paestum, città fondata dai Greci intorno al 600 a.E.V., inizialmente chiamata Poseidonia in onore di Poseidone, dio del mare. Dopo essere stata occupata dai lucani tra il 400 e il 273 a.E.V., divenne colonia romana con il nome di Paestum.
Tuttavia, la fondazione della città fu preceduta da un insediamento commerciale sulla sponda sinistra del fiume Silaros, spostato successivamente per motivi sanitari. La città sviluppò un porto marittimo e fluviale, con il Tempio di Era Argiva che divenne uno dei più grandi santuari dell'antica Italia.
La fine dell'Impero Romano coincise con quella di Paestum, nel 500 E.V., a causa di un'epidemia di malaria e dell'insalubrità del territorio. Gli abitanti abbandonarono gradualmente la città, che fu riscoperta nel 1762 con la costruzione di una moderna strada. Le principali vicende storiche di Paestum includono la sua fondazione come colonia greca, l'influenza sibarita, la distruzione di Sibari e la crescita economica e politica di Poseidonia, che raggiunse l'apice con l'arrivo dei fuggiaschi sibariti.
Nel V secolo a.E.V., i lucani infiltrarono la colonia, seguiti dalle lotte con i bruzi per il dominio territoriale. Nel 273 a.E.V., i Romani occuparono la città, ribattezzandola Paestum. Durante il periodo romano, nel III secolo, Paestum visse un periodo di prosperità con la costruzione di nuovi edifici pubblici. Tuttavia, il declino successivo fu causato da nuove rotte commerciali e dall'epidemia di malaria nel IX secolo, insieme alle incursioni dei pirati saraceni, portando alla fuga degli abitanti e all'abbandono dell'antica Poseidonia.